C’è un dettaglio legato al Bonus mamme che potrebbe impattare negativamente sui bilanci di molte famiglie: attenzione alla stangata
Occorre sempre prestare grande attenzione ai bilanci di un nucleo familiare anche quando si ottengono bonus ed agevolazioni che accrescono gli introiti. Potrebbero infatti nascondersi, dietro le buone notizie, stangate inattese che rischiano di tradursi in un salasso inaspettato minando gli equilibri delle buste paga.
È il caso del dettaglio che prendiamo in esame e che riguarda proprio un bonus riconosciuto in busta paga alle donne e madri lavoratrici: quali sono i rischi e perché potrebbe addirittura ridurre lo stipendio?
Stangata inattesa per molte famiglie: attenzione al dettaglio legato al Bonus mamme
La questione è relativa, nello specifico, all’agevolazione prevista per le mamme con almeno due figli, e che rischiano di fare i conti con una spesa imprevista a fronte di questo introito. Può sembrare un paradosso ma è effettivamente quanto lamentato da molti nelle ultime ore, tanto che alcune donne hanno valutato addirittura di non chiedere questo bonus al datore di lavoro andando di fatto a rinunciare ad una preziosa opportunità economica. Ma in cosa consiste questa penalizzazione?
Quello che è emerso è il potenziale impatto negativo di questo bonus sull’Isee familiare con conseguenze che potrebbero essere molto pesanti. Infatti questo indicatore tiene conto di tutti i redditi soggetti ad Irpef andando dunque a considerare lo stipendio al lordo. Di fatto il cosiddetto esonero contributivo riconosciuto alle lavoratrici madri dall’ultima Legge di Bilancio potrebbe dunque avere effetti negativi sull’Isee.
Questo perché i contributi versati fino a 3.000 euro entrano a far parte dell’imponibile. Per questo verranno non solo tassati ma se ne terrà conto anche nel calcolo dell’Indicatore della situazione economica. Dal momento che l’Isee fa riferimento ai redditi dei due anni precedenti però si noteranno tali effetti a partire dal 2026.
Quello che andrà a risentirne, in ogni caso, sarà l’importo dell’Assegno Unico, una misura a sostegno dei figli a carico che ha valori variabili in base alla composizione del nucleo e, per l’appunto all’Isee. Anche se ad oggi non è possibile conoscere i valori dell’Assegno Unico per il 2026 si possono fare esempi con le cifre attuali.
Passare da un Isee di 18mila ad un valore di 19mila comporterà una riduzione dell’importo mensile dell’Assegno Unico che passerà da 194,90 a 189,70 euro. Nella peggiore delle ipotesi l’aumento Isee potrà essere pari a 1.340 euro: ne deriverà una riduzione di 7 euro al mese dell’Assegno Unico, pari a 84 euro in meno l’anno.