Durante la dichiarazione dei redditi, in merito alle spese sanitarie, c’è un errore che tutti fanno. É importante evitarlo: ecco perché.
In queste settimane sono numerosi gli italiani alle prese con la compilazione del modello 730. Infatti non tutti sono a conoscenza di quali redditi bisogna escludere da questa. Conoscere i redditi da non dichiarare nel 730, può essere di fondamentale importanza per far sì che vengano pagati tutti gli obblighi fiscali in modo corretto, evitando in questa maniera delle possibili sanzioni. Inoltre è importante sapere che il modello 730 è dedicato a tutti i lavoratori dipendenti e ai pensionati, che riescono a beneficiare della tassazione alla fonte.
Esistono però diversi redditi non dichiarabili. La prima categoria è quella degli esenti da Irpef, vale a dire coloro che svolgono un lavoro autonomo occasionale. La soglia per far parte di questa categoria è di 4.800 euro. Inoltre vanno esclusi anche i redditi non percepiti, che quindi permettono di non incorrere in scaglioni fiscali più elevati. Anche il TFR sarà soggetto ad una tassazione separata. Infinve vanno escluse anche borse di studio e tutte quelle pensioni esenti da Irpef. Ma cosa fare con le spese sanitarie? Tutti i cittadini devono evitare di commettere questo errore.
Dichiarazioni dei redditi e spese sanitarie, questo errore è comune: dovrai evitarlo
Nella dichiarazione dei redditi sono incluse anche le spese sanitarie. Con questo termine si intendono gli acquisti di farmaci da farmacie e parafarmacie. Inoltre troviamo anche le prestazioni degli ottici, psicologi, infermieri, ostretiche e tecnici sanitari di radiologia medica. Non vanno escluse le prestazioni di esercenti e degli iscritti agli elenchi speciali. A queste spese vanno aggiunte anche quelle erogate dall’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra e dalle strutture sanitarie militari.
Tra le tipologie di spesa in questo settore troviamo: ticket; dispositivi medici CE; visite mediche; prestazioni diagnostiche e strumentali; prestazioni chirurgiche; ricoveri ospedalieri al netto del comfort; certificazioni mediche; altre prestazioni come quelle di psicologi ed infermieri. Dal 2020 però, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che possono essere portate in detrazione solamente le spese sanitarie che vengono fatte con strumenti di pagamento tracciabili. Tra queste troviamo i pagamenti con POS o con bonifico bancario.
Come abbiamo anticipato, però, c’è un errore che tutti commettono. Infatti se volete portare in detrazione queste spese nel modello 730 non dovrete mai gettare gli scontrini. Inoltre il consiglio è anche quello di non fare un confronto finale, visto che tale passaggio richiede tanto tempo. Tuttavia, andando a basarsi sul Codice fiscale, anche conservando tutti gli scontrini potrebbero esserci sempre acquisti e transazioni che vengono smarriti dal sistema e che di conseguenza non verranno più corrisposte al cittadino.